Già dal 1929 la città di Varese, durante l'estate, mandava a Cervia i suoi bambini che, fino al 1937, furono ospitati sia alla colonia Dante sia nei locali della scuola elementare nel viale Roma.
Dal 1936 la federazione fascista di Varese iniziò le trattative col Comune di Cervia per la cessione di un terreno a Milano Marittima per la costruzione di una colonia.
Nel 1938 iniziarono i lavori in un' area di 6 ettari compresi pineta e spiaggia a nord del viale A. Mussolini (ora Matteotti); la colonia, come una piccola città poteva ospitare circa 800 bambini, con una forma architettonica in stile razionalista simile ad un idrovolante in atterraggio sull'arenile.
Il lavoro fu eseguito dalla cooperativa muratori di Ravenna con largo apporto di maestranze cervesi, su progetto dell'arch. Loreti di Roma: cubatura complessiva mc. 56.400, costò quattro milioni, capacità ottocento posti letto, dormitori con la luce da tre lati, scale a rampa e si concluse nel 1939.
Nel 1940 furono ospitati anche i bambini figli di italiani residenti a Tripoli.
Dal 1940 al 1943, la colonia fu utilizzata come ospedale militare e fu poi occupata dai tedeschi che ne fecero un campo di raccolta per prigionieri. Nel 1944 durante la ritirata, le truppe tedesche la minarono. Alla fine del conflitto, fu utilizzata come rimessa per gli aerei degli alleati.
Nel corso del conflitto bellico subì gravi danni non ancora riparati.
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| Collezione: Luciani
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